Dopo 2 anni di fantascienza, torno alle origini: un racconto noir ambientato tra i boschi della mia terra: “Alla salute di Plutone”.
Un assaggio di ciò che vi aspetta nei prossimi mesi.
Plutoni Summano aliisq. dis Stigyis
Tutto ciò che ha inizio nel bosco deve finire nel bosco.
Questo non è nemmeno lontanamente il pensiero di Angelo Manea, imprenditore vicentino di classe cinquantaquattro, due figlie all’università, un figlio morto di incidente, dicevano che l’altro fosse ubriaco ma non s’è fatto manco tre giorni di galera il figlio di puttana, non è il suo pensiero perché al momento non ha altro da fare che correre, correre affondando i piedi nel terriccio umido, la pioggia ha battuto incessantemente il bosco durante gli ultimi due giorni e il sole non poteva di certo trapassare le fronde imponenti, lì il dominio è del buio, dell’umidità, dell’ombra, Angelo Manea non è avvezzo all’oscurità, un imprenditore è abituato a fare le cose alla luce del sole, lui poi che non aveva mai fatto un centesimo di nero in vita sua, una vita spesa dietro la piccola azienda…
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Nella linearità della trama, spiccano i lunghi periodi del monologo interiore, avvolgenti e sinuosi come il pensiero, e le immagini mitologiche che ne sgorgano, colorate e violente come l’anima stessa del racconto. Davvero impressionante!
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sono felice ti abbia trasmesso queste sensazioni, le stesse che ho avuto io scrivendolo!
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