Accorgersi che una notizia è falsa non è un lavoro per Archimede o Pitagora, non ci vuole un genio della matematica o un luminare della scienza per fare due ricerche incrociate e capire che quell’articolo mi prende in giro e non possiede fonti attendibili.
Di solito, le fake news (anche quelle prodotte ad arte) hanno dei grandi buchi logici, cadono in contraddizione, sembrano scritte da uno che ha imparato italiano parlando con Luca Giurato, oppure sono diffuse da fonti che si chiamano roba tipo “vistannomentendo”, “vacciniassassini” oppure “patria_mia_mi_ti_scopo” e stupidaggini simili, che sono già una bolla di raggiro grande come il Madagascar.
Il che mi porta a fare una considerazione molto semplice: nel 95% dei casi, chi segue le Fake News, più o meno consapevolmente, desidera farsi ingannare. Perché solo un cervello bacato può credere senza ulteriore verifica a un sito che si chiama “orgoglionazionale” che sciorina articoli di economia spicciola. E se un individuo desidera farsi ingannare, significa che ha una dipendenza o un vizio né più né meno grave rispetto all’alcolismo o al gioco d’azzardo.
Avete mai provato a togliere l’alcol o il gioco d’azzardo a qualcuno che ne sia dipendente attraverso una legge? Di certo quel qualcuno non guarirà, anzi, si metterà alla caccia di mezzo di contrabbando, clandestinità, mettendo in ancor più serio pericolo sé e le persone che lo circondano. Nel momento del proibizionismo, le mafie e la criminalità organizzata diventano padroni della vita dei viziosi. E se pensate che sia facile contrabbandare droga e difficile contrabbandare idee, significa che non conoscete la storia delle idee.
Temo che con una legge sulle Fake News si stia andando esattamente in quella direzione. Non ci sarà alcuna guarigione, ma soltanto il travaso dei viziosi in contesti più oscuri, meno protetti e i cui effetti potrebbero davvero sfuggirci di mano (poiché prima di tutto sfuggiranno al nostro sguardo). Avere un figlio che compra droga di nascosto oppure averne uno che si iscrive a un social network in cui le Fake News siano permesse (perché sugli altri luoghi virtuali sono proibite) potrebbe essere una tragedia di eguale misura e potrebbe convincere ancora di più i “fuorilegge” della bontà del loro operato (il proibizionismo ha sempre diffuso e radicato i vizi, mai estirpati o combattuti).
Le idee non sono elementi eterei del mondo, ma sono concrete esattamente come l’alcol e il poker online. E come tali vanno trattate. Ed è per questo che io sosterrò sempre ciò che diceva Spinoza: “Ogni uomo è libero di pensare ciò che vuole e dev’essere libero di dire ciò che pensa“.
Perché è solo in questo modo che potremo intervenire su coloro che sono affetti dal vizio delle notizie false, dipendenza che esiste da sempre ma che oggi è sotto gli occhi di tutti, e il dialogo è l’unica via per convincerli che non è bello consumare il cervello ascoltando menzogne, così come non è bello distruggere il fegato bevendo litri di alcol.
Ma se uno vuol suicidare la propria intelligenza, sarà sempre libero di farlo poiché il vizio non è un crimine.